Beata Vergine del Monte Penice

Il campanile che scandisce la vita del paese sta’ scoccando le 7.00 proprio quando pigio sul pulsante dello start di Lady Black .

Stamane voglio continuare la conoscenza della mia nuova moto , e nel dormiveglia mattutino ho deciso che la condurro’ sulle strade della Val Trebbia fino a Bobbio , poi una capatina fino su al passo del Penice e ritorno dalla Val Tidone , il tutto in poco piu’ di 200km .

Ieri sera proprio in queste zone si e scatenato una sorta di nubifragio, e strada facendo ne trovero traccia  , strade sporchissime e parecchi alberi abbattuti , nei pressi di Borgonovo Valtidone addirittura delle frane di fango in mezzo alla strada .

Oltrepassata Piacenza ed imboccata la Val Trebbia  mi do’ da fare e provo a divertirmi tra le curve , e cerco il miglior filling col cambio DCT , che piu’ passa il tempo piu’ apprezzo .

Comunqu le mie aspirazioni corsaiole durano poco , riprendo le mie abitudini  e incominco a fermarmi a scattare foto .

Giunto a Bobbio  faccio quattro passi nei pressi dell’antico ponte romano . Il Ponte Vecchio di Bobbio, lungo 273 metri, è stato denominato Ponte Gobbo per il particolare profilo irregolare con 11 archi diseguali tra loro e posti a diverse altezze e risale al VII secolo

Approfitto anche per rifornire Lady Black , noto che il consumo medio di carburante  e’ di 4,5 lt x 100 km  , quindi piu’ di 22km per lt … non male.

Il Passo de Penice mi aspetta e imbocco la strada che porta al passo con piglio allegro , l’AT danza tra i tornanti , gli ammortizzatori assorbono bene le sconnessioni della strada  ( ci mencherebbe altro visto l’indole della moto )  io sto’ prendendo confidenza anche con la postura diversa dell’RT e curva dopo curva aumenta anche la mia sicurezza nel condurla tra i tornanti … il DCT fa’ il resto … sono veramente soddisfatto della scelta di montare questo dispositivo .

Al passo arrivo in un baleno , nemmeno l’ombra di altri motociclisti , e pensare che e’ domenica ed il passo e’ un po’ il punto di arrivo per parecchi motociclisti che hanno velleita’ pistaiole .

Scambio due parole  con i proprietari  di una bancarella che vende i prodotti locali e nel frattempo mi viene un flasch .

” Perche non salire ancora fino al Santuario della Beata Vergine del Monte Penice ”

Detto fatto .

Appena si lacia il passo in direzione Varzi sulla destra c’e’ una stradina che sale , l’imbocco  e incomincio la salita che porta al santuario , la strada e’ piena di detriti e sassi  regalo del  temporale della notte , ma a Lady Black gli fanno un baffo , il sottobosco  complice l’umidita’ mattutina emana un piacevole profumo , mi sento in paradiso .

Ritorno sui miei passi per una decina di km fino quando trovo la deviazione per la Val Tidone , la ridiscedo fino a Castelsangiovanni facendo molta attenzione perche la strada e’ molto sporca , e piena di ghiaia .

Passando per Zavattarello mi fermo ad immortalare la diga , che sembra un colosso ferito … il lago e’ preticamente asciutto e tutta la zona risente di questa situazione , la siccita’ si fa’ sentire anche qui .

Rientro a casa prima che il caldo incominci a farsi sentire , un altra giornata ben spesa  motociclisticamente parlando .