Dal Passo Gavia al Passo Manghen

… Un itinerario pensato dopo le restrizioni dovute alla pandemia  da Covid19 che mi/ci hanno negato il viaggio in terra Vichinga , una specie di zuccherino che di questi tempi e’ tanta manna , se consideriamo che le zollette di dolcificante si chiamano Gavia, Stelvio, Gardena, Sella, Pordoi, Falzarego, Fedaia, Marmolada, Giau, Santa Lucia , Lago di Misurina, Tre Cime di Lavaredo, Lago di Braies e Manghen il tutto “inscatolato” tra il Lago d’Iseo ed il Lago di Garda con un bel fiocco della strada delle Fora di Tremosine direi che si puo’ essere piu’ che soddisfatti.

La comitiva e’ composta oltre dal sottoscritto da mio figlio Diego , l’amico di tante scorribande Paolo e Fabrizio che incontreremo in un punto prestabilito nei pressi d’Iseo dove dopo i saluti di rito proseguiremo risalendo la costa orientale del lago fino a Pisogne .l’amico Federico ( Biancone ) ci offre la colazione .

Fede risiede a pochi km da qui sulla sponda opposta del lago , e quando passo in zona un redez vouz per i saluti e’ quasi d’obbligo.

Lasciamo alle nostre spalle il lago d’Iseo ed incominciamo a risalire la Val Camonica , una valle a me cara, quando ero adolesente ci passavo le vacanze , ricordo che la strada che sto’ percorrendo la feci per la prima volta in Vespa 50 e non era del tutto asfaltata .

Sulla sella posteriore era alloggiata una canadese militare , ora nel mio bagaglio per il campeggio ho una bellissima tenda ad Igloo di ultima generazione ,erano altri tempi e soprattutto ero piu’ giovane .

Nel frattempo sulla mia destra appare il massiccio della Concarena che alla vista amplifica i miei ricordi .

Esterno il tutto a mio figlio che e’ collegato con me’ tramite interfono .

Tra un discorso e l’altro arriviamo a Ponte di Legno , svoltiamo a sinistra al bivio che porta al Passo del Tonale ed ecco il cartello che indica la via per il Passo del Gavia .

Accendo anche l’action camera ed inizia la salita al mitico passo ,il tempo tiene e non c’e in giro un anima viva … che goduria !!!

Arrivati in cima il panorama lascia senza fiato , e’ uno spettacolo , un mix di neve , terra e ghiaccio il tutto avvolto da nuvole basse che fanno immaginare le tanto desiderate terre Norvegesi .

Il passo e’ deserto , non c’e nessuno , bellissimo ritrovarlo cosi .

Ci fermiamo una mezzoretta e poi dopo le foto di rito si riparte in direzione Santa Caterina Valfurva … lo Stelvio ci attende .Passiamo Bormio senza fermarci e di slancio saliamo al mitico Passo dove appena arrivati la pioggia ci costringe ad indossare le tute antiacqua.

Il Valico dello Stelvio e’ un po’ piu’ movimentato rispetto al Gavia , decidiamo di scendere verso Merano , nel frattempo smette di piovere e risistemiamo le cerate nei bauletti .Bolzano , Bressanone ed a venti km da Colfosco dove alloggeremo  siamo costretti a rimettere l’antipioggia , un bel temporale ci da il benvenuto in Alta Val Badia. Passiamo il Passo Gardena ed appena prima dell’abitato di Colfosco troviamo il nostro campeggio.

Check  in e smette di piovere, nel camping oltre a noi ci sono solo una coppia di ragazzi e in tarda serata arriveranno un paio di moto con targa tedescha .

La struttura e’ pulitissima e molto accogliente.

Il rumore della pioggia che cade sul telo della tenda ci accompagna nei mondo dei sogni .

Al risveglio  la giornata si presenta nuvolosa , alle nove usciamo dal camping svoltimo a sinistra e in 5 km siamo sul Passo Gardena. Dal Gardena al Sella il percorso e’ breve ma affascinante , la strada passa ai piedi di un massiccio granitico imponente.

Da Sella al Pordoi il tempo peggiora un po’ e al valico si vede ben poco .

ritorniamo sui nostri passi e ci dirigiamo sul mitico Passo Fedaia e alla Marmolada , anche qui le nuvole hanno il sopravvento ed offuscano la vista delle montagne , in compenso al momento non piove e la temperatura fresca ci permette di girare in modo discreto .

Di comune accordo decidiamo di pranzare al Passo Giau, dove troveremo uno spiragli di sole fino a quando rifocillati ripartiremo , non prima di aver indossato nuovamente le giacche antipioggia .

Il Dio della pioggia Giove ha deciso di tenerci compagnia per il resto della giornata , alzando la voce ( intesa come intensita’ della pioggia ) al lago di Misurina .

Una providenziale sosta caffe’  ci permette di tirare un po’ il fiato e nel frattempo l’intensita’ della pioggia diminuisce , tanto che decidiamo di fare una visita anche al Lago di Braies.

Rientriamo alla base praticamente che non piove piu, serata gustosa in un locale di Colfosco e poi tutti nel sacco a pelo .

L’umore del tempo al mattino seguente e’ piu’ che ottimo , oggi rientriamo , percorreremo ancora qualche chilometro della Val Badia e poi l’ultimo passo dell’itinerario , il Manghen , valico molto bello ma purtroppo dove sono ancora evidenti le ferite del maltempo di tre anni orsono .

Fa male vedendolo in queste condizioni.

Ridiscendiamo in Valsugana e  procediamo in direzione di Riva del Garda dove pranzeremo .

Per concludere in bellezza faccimo un salto alla Fora di Tremosine .Termina cosi il nostro girovagare tra i monti piu’ belli d’Italia , abbiamo visitato luoghi incantevoli sotto una veste insolita , non sto’ alludendo al maltempo, ma al fatto che in giro non c’era anima viva , il Covid 19 fara’ sentire i suoi strascichi ancora per molto , mi auguro di sbagliarmi , la nostra economia ha bisogno del turismo, ed i palcoscenici Dolomitici sono tra i piu’ belli da visitare per chi come noi ha ripreso a praticare dil Mototurismo .

Alla prossima

Batty

 

 

Lavori in corso …