Poker di Passi

Sono circa le sei del mattino quando mi sveglio , fuori sta’ albeggiando e capisco dalla brezza che entra dalla finesta aperta che la giornata dovrebbe essere fresca , Vica e’ ancora  nel dormiveglia ,quando rivolgendomi a Lei gli dico : ” Vica vado a fare quattro passi ” Lei mi risponde ti porti Maya ( il nosto Pincher ) no Vica rispondo io vado con Lady Black te ne avevo  parlato ieri sera .

Ed e’ cosi che inizia la mia meravigliosa giornata in moto.

Colazione veloce , preparo il tutto per un pranzo a sacco ed eccomi in moto in direzione Val Trompia che risalgo in un baleno visto la nullita’ del traffico .

La temperatura nel fondovalle e’ fresca , dieci gradi ,  penso  che sono partito col traforato ed l’antivento in gorotex  e una felpa da indossare in caso di necessita’ … saranno molto utili sul Passo del Gavia .

Inserisco la mappatura sport due a Ledy Blck ed in un baleno dopo una bellissima danza tra le curve ed una sosta fotografica  sono al Passo Maniva prima meta di giornata .

Sosta per un caffe’ e due chiacchiere con dei mototuristi che arrivano dalla direzione opposta della mia, approfitto anche per chiedere le condizioni del tratto sterrato che divide il Passo Meniva ed il Passo del Crocidomimi , quest’ultimi mi assicurano che il fondo e’ bellissimo ed’ e’ una vera goduria farlo in moto oggi.

Saluto e mi avvio a mettere per la prima volta le ruote di Lady Black in fuori strada .

Percorro i 25 km che dividono i due Passi con molte soste fotografiche  per gustarmi questo angolo di paradiso che oggi si offre ai passanti nella sua veste migliore .

Il lago di Garda sullo sfondo

Stazione Troposcatter della Nato

E strada facendo arriva il momento di mettere le ruote di Lady Black su una strada sterrata.

Questo tratto oltre che bellissimo offre dei panorami stupendi … e la soste si moltiplicano .

 

Pian piano arrivo al Passo del Crocedomini , tutto sommato non c’e’ tanta gente , me ne aspettavo di piu’ visto che oggi e’ la vigilia di ferragosto .

Dopo aver immortalato Lady Black al passo ed aver sentito Vica col cellulare mi butto a capofitto verso il fondo valle fino al castello di Breno .

Breve visita per rinferscarmi i ricordi dell’adolescenza ( da queste parti passavo le vacanze estive da ragazzo )  poi risalgo la Valle Camonica fino ad Edolo dove la mia tabella di marcia subisce un drastico ritardo a causa del traffico moto sostenuto lungo la valle .

Lascio Edolo e una volta passato l’abitato di Ponte di Legno incomincio la salita al passo del Gavia , quando noto alla mia sinistra un area attrezzata per il pic-nic con un barbacue acceso ed una coppia che sta consumando il proprio pranzo .

Realizzo subito che vista l’ora e’ un buon posto per consumare il mio pranzo , mi fermo e noto anche  che c’e una bella vista sul fondovalle .

Mentre mi gustavo il mio panino col salame , sento una voce che mi chiede ” cosa ci fa’ un motociclista tutto criffato BMW con un Honda ” Subito vi viene questa risposta: ” Ho ancora il contratto con mamma BMW fino alla fine di Agosto e la Honda non mi ha ancora fornito la tuta ufficiale ” .

Infatti visto il clima fresco avevo indossato una felpa della BMW ed la cosa non era passata innosservata .

Una risata del nuovo amico smorza l’indifferenza e vengo invitato a mangiare uno spiedino con loro , dal canto mio non avendo niente di speciale gli offro un panino col salame che avevo in piu’ alla fine salta fuori che sono una coppia di mototuristi che stanno in quest’occasione girando un po’ in bici e con l’auto al seguito .

Il tempo per me’ e’ tiranno saluto e ringrazio dell’ospitalita’ i mie due nuovi amici e riprendo il cammino verso il passo.

Mentre immortalavo uno squarcio di paradiso della salita al Gavia noto una moto che stava facendo dei numeri lungo una mulatiera , prolungo volutamente la sosta e quando realizzo di che si tratta stento a crederci .

Stupito riprendo l’avvicinamento al passo che ritrovo dopo pochi km , al valico le moto pullulano e sommate alle bici ed alle auto  fanno si che dedida di scendere subito a valle .

Da Santa Caterina Valfurva a Morbegno  il percorso non offre niente da rilevere , se non il traffico intenso lungo la Valtellina , ma una volta giunto ai piedi del San Marco la musica cambia e riprendo a danzare tra i tornanti che in 26 km mi portano al omonimo Passo .

Al passo una breve sosta e realizzo che al rifugio Ca’ SAn Marco ed all’altro rifugio c’e parecchio movimento e quindi decido  che non mi fermero’  .

Da qui a casa sono circa 100 km che mi sciroppo in unica tappa .

Arrivo verso le 19.00 dopo aver percorso 480 km ed aver fatto quattro passi niente male .